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Riflessioni di un biologo nutrizionista ai tempi del Coronavirus… Parte 2

In questo ultimo secolo l’unica ambizione dell’uomo è stata quella del PROGRESSO!

Tutto è stato creato, studiato, pensato, immolato a favore di un modello totalmente incentrato sulla crescita economica, con l’obiettivo primario di creare falsi e futili bisogni che per venire soddisfatti potessero aumentare i consumi. Questo però, senza fare i conti con il fattore ecologico.

E, come ci insegna la biologia, non esiste in natura nessun sistema che possa crescere all’infinito!

Abbiamo inquinato i mari e decimato le popolazioni acquatiche attraverso una pesca selvaggia e senza scrupoli, deforestato i polmoni verdi del pianeta estinguendo specie millenarie che in essi avevano creato il proprio habitat naturale, avvelenato la terra riversando milioni di tonnellate di pesticidi, reso l’aria irrespirabile a causa di politiche che hanno promosso l’allevamento intensivo e premiato attività industriali spregiudicate… tutto questo per produrre sempre di più a ritmi vertiginosi in nome della famigerata legge del PROGRESSO.

Ed oggi, possiamo arrivare ad un’unica conclusione, visto che l’uomo non ha saputo preservare questo immenso patrimonio... finalmente, la natura stessa ci si è rivoltata contro!

Studi recenti hanno infatti potuto dimostrare che in Val padana, zona votata per eccellenza all’allevamento intensivo, non a caso il virus si è mostrato maggiormente aggressivo e contagioso. Nei giorni in cui il contagio ha raggiunto il suo picco massimo anche i livelli di inquinamento ambientale erano oltre i limiti consentiti. Gli esperti hanno dunque trovato una correlazione direttamente proporzionale tra l’aumento dei contaminanti ambientali provenienti dai liquami degli allevamenti intensivi e una maggiore capacità di permanenza e veicolazione del coronavirus nell’ambiente.

Quando si viola l’ambiente naturale per fare spazio agli insediamenti urbani e zootecnici, la fauna selvatica autoctona può facilmente entrare in contatto con animali domestici o animali da allevamento, fonte di carne per l’alimentazione umana.

Il pericolo che avvenga un cross link tra e l’uomo e i microrganismi patogeni peculiari delle specie selvatiche, è elevatissimo. Ne è un esempio l’epidemia di peste suina che in Asia si è già presentata con queste modalità di contagio.

Oggi, in questa pandemia da coronavirus il vettore sembra essere stato un pipistrello, domani chissà quale altro vettore la natura ci porterà in dono se non impariamo la lezione!

Vi segnalo un estratto di una conferenza tenuta da una professoressa di Filosofia, indiana, Preetha Krishna. Pochi minuti per avere spunti davvero interessanti.

Vi aspetto al prossimo articolo per approfondire il tema dieta e coronavirus.

Have a Good Life!

Dr.ssa Monia Senni Biologa Nutrizionista