Nutrizione · Dieta e Patologie

La dieta nella prevenzione dei tumori secondo il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF)

In letteratura esistono una moltitudine di studi che hanno indagato la relazione tra dieta e malattie oncologiche di vario genere.

Oggi, sappiamo che una dieta bilanciata sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo è uno dei baluardi nella prevenzione primaria di patologie di diversa natura, tumori compresi.

Negli anni ho avuto modo di approfondire ulteriormente l’argomento avendo l’onore di studiare con uno dei maggiori esperti in ambito di nutrizione oncologica, il professor Franco Berrino, che in un Master della durata di 1 anno, ha seguito biologi nutrizionisti come me nella formazione e nell’approfondimento di una tematica così importante come la nutrizione in oncologia, che deve a pieno titolo integrarsi nella gestione e nel trattamento delle malattie tumorali, al pari delle terapie chirurgiche e farmacologiche.

In questo articolo voglio portarvi a conoscenza del decalogo realizzato dal Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (World Cancer Research Fund) una delle più autorevoli società scientifiche che da anni studia le modalità attraverso cui dieta, peso, attività fisica e stili di vita sana possano ridurre il rischio di sviluppare un tumore.

Si tratta di dieci semplici, ma importantissime regole, da seguire per migliorare la prevenzione e ridurre i rischi di sviluppare una malattia oncologica.

  1. Mantenersi in una condizione di normopeso in ogni fase della vita
  2. Praticare attività fisica quotidianamente
  3. Seguire una dieta ricca e variegata
  4. Limitare il consumo di cibi spazzatura (junk food)
  5. Limitare il consumo di carni rosse e processate
  6. Limitare il consumo di bevande zuccherate
  7. Limitare il consumo di alcolici
  8. Non utilizzare gli integratori per prevenire il cancro
  9. Allattare al seno i bambini
  10. Evita il tabacco

In particolare, mi voglio soffermare sul quinto punto "Limitare il consumo di carni rosse e processate" per fare un po' di chiarezza.

Io vivo e opero in una regione, l’Emilia Romagna, patria dei salumi! Dunque vi lascio immaginare quali siano le mie difficoltà quando devo intervenire sulle abitudini di una popolazione tradizionalmente radicata da anni nel consumo di salumi e insaccati vari!

Quando si parla di carni processate si fa riferimento nello specifico proprio a tutte le carni che hanno subito un processo di lavorazione finalizzato a prolungarne la conservazione (shelf life, vita da scaffale) come la salatura e, in particolare, la stagionatura con aggiunta di sostanze conservanti come nitriti e nitrati che in etichetta possiamo identificare con le sigle E249 E250 E251 E252.

Questi nitriti e nitrati di per sé non sarebbero dannosi, ma una volta introdotti all’interno del nostro organismo possono andare incontro ad una serie di modificazioni che li convertono in nitrosammine dalla pericolosa azione cancerogena.

Dagli studi è emerso che l’assunzione di nitriti e nitrati è associata ad un aumento del rischio di sviluppo di tumori dell’apparato digerente (stomaco, colon).

Per questo motivo le raccomandazioni sia del WCRF, sia della Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancrosuggeriscono la forte limitazione, se non l’eliminazione dalla dieta di cibi contenenti nitrato di potassio (E252), nitrato di sodio (E251), nitrito di potassio (E 249) e nitrito di sodio (E250).

Dr.ssa Monia Senni Biologo Nutrizionista