Una recente ricerca pubblicata su Microbiome condotta in Irlanda dall’University College Cork ha nuovamente sottolineato come il microbiota intestinale abbia una forte influenza sul sistema immunitario e sul sistema nervoso. La sua azione in questi due sistemi viene modulata dall’asse intestino-cervello (gut-brain axis) ossia, dall’interazione tra sistema nervoso enterico e sistema nervoso encefalico.
Lo studio è stato eseguito su modello murino diviso in due gruppi: ad un gruppo è stato somministrato per un periodo di 3 settimane del kefir, al gruppo di controllo è stato somministrato del latte vaccino non fermentato. Su entrambi i gruppi si sono andate e ricercare e studiare le influenze sul profilo metabolico, immunitario e comportamentale.
Nel gruppo a cui si è somministrato il kefir si son registrate le seguenti modifiche:
- Modulazione significativa della composizione e funzionalità batterica del microbiota di Ileo e Colon, sia a livello di specie che di ceppo, con un miglioramento della biodiversità
- Incremento della produzione di GABA da parte del microbiota intestinale, ricollegabile all’incremento dell’espressione di Lactobacillus reuteri
Il GABA (acido γ-amminobutirrico) è il principale neurotrasmettitore inibitorio del sistema nervoso centrale, responsabile nella regolazione dell'eccitabilità neuronale. Il GABA è un neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione del comportamento nei mammiferi e viene considerato il “riduttore” dello stress e dell'ansia, svolgendo un ruolo chiave per il benessere psico-emotivo.
In base a questa sua azione sull’asse intestino-cervello, il kefir può venire considerato a tuti gli effetti uno PSICOBIOTICO. Questo può far supporre che sia possibile modulare il comportamento, l’umore e/o lo stato ansioso intervenendo sulla componente batterica intestinale.
Inoltre, nel gruppo a cui è stato somministrato il kefir, si è registrato un miglioramento dei livelli di CXCL1 (C-X-C Motif Chemokine Ligand 1) e un contestuale incremento IL-10 (Interleuchin-10) e dei Treg (regulatory T cells) nei linfonodi mesenterici e nella circolazione periferica, rivelando anche una sua azione anti-infiammatoria.
Dr.ssa Monia Senni Biologa Nutrizionista