Nutrizione · Dieta e Patologie

Celiachia e Ipersensibilità al Glutine (Gluten Sensitivity): le differenze

Parte Prima

Oggi, nella mia Rubrica del Nutrizionista, voglio dedicare l’attenzione all’Ipersensibilità al Glutine, una condizione patologica che sempre più spesso mi accade di riscontrare nella mia attività di Nutrizionista.

Per comprendere la differenza tra malattia Celiaca e Ipersensibilità al Glutine è necessaria una premessa per descrivere cosa si intende indicare per Celiachia.

Alcuni soggetti, geneticamente predisposti, mostrano un’intolleranza alimentare permanente nei confronti del glutine, una proteina presente in alcuni cereali, specie nel frumento, nella segale e nell’orzo. Questo tipo di intolleranza è in grado di determinare un danno alla mucosa dell’intestino tenue sotto forma di atrofia dei villi, iperplasia delle cripte ed infiltrato linfocitario intraepiteliale.

Questa intolleranza viene definita come Celiachia, Morbo Celiaco o Malattia Celiaca ed è a tutti gli effetti una malattia autoimmune che ha come bersaglio l’intestino.


Solo nella città di Forlì nel 2010 sono state eseguite 350 diagnosi di persone affette da Celiachia sulle 7000 della regione Emilia Romagna, con una evidente sottostima perché la celiachia è un iceberg in quanto si sospetta che il numero di diagnosi sommerse rispetto ai casi diagnosticati sia decisamente superiore.

Fino a poco tempo fa la comunità scientifica internazionale che si occupava di disturbi di origine gastroenterologica era convinta che il glutine potesse esercitare effetti dannosi solo su pazienti affetti da Celiachia. Pertanto, molto frequentemente accadeva che quando in ambulatorio si presentava un individuo che accusava problemi addominali quali meteorismo, diarrea, dolore, ma con valori delle transglutaminasi negativi e villi integri, gli veniva comunicato che non era celiaco e che poteva continuare ad assumere glutine senza alcuna limitazione. Questo tipo di conclusione trova giustificazione nel fatto che al di fuori di un quadro clinico riferibile ad una condizione di Celiachia, il glutine veniva considerato assolutamente innocuo. Grazie alle ricerche degli ultimi anni sono emersi dati che in realtà smentiscono la totale sicurezza del glutine assunto con la dieta e ne registrano il potenziale tossicologico anche in soggetti non celiaci.

E’ stata dunque identificata una nuova area patologica definita con il termine di “Ipersensibilità al Glutine (Gluten Sensitivity - GS)” ossia, una vera e propria intolleranza al glutine, che differisce dalla Malattia Celiaca e che in Italia interessa circa 3 milioni di persone e almeno 20 milioni di americani. Si stima che in Italia i "sensibili al glutine" siano il 6% della popolazione, mentre i celiaci si fermano
al 1%.

L’Ipersensibilità al Glutine e la Malattia Celiachia si differenziano sia da un punto di vista dell'eziologia genetica, ma anche per il tipo di risposta immunitaria che vanno ad innescare (aumento della produzione della interleuchina IL-17 nei pazienti celiaci, ma non in quelli con alta sensibilità al glutine).

Le ricerche hanno quindi individuato che la frazione del glutine, ossia la gliadina, non è tossica solo per i celiaci, bensì anche per altre persone. L’unica differenza risiede nel fatto che la maggior parte delle persone sviluppa una sorta di tolleranza nei confronti della gliadina, ovvero, è in grado di innescare un meccanismo di protezione che mette al riparo i villi intestinali dall'azione tossica di questo elemento proteico.

Altri individui, invece, perdono o non sono in grado di sviluppare questa tolleranza nei confronti della gliadina e in alcuni casi la condizione evolve in Malattia Celiaca, mentre in altri vi sarebbe comunque una reazione, come accadrebbe per i soggetti sensibili al glutine, anche se del tutto diversa da quella celiaca e meno coinvolgente per il sistema immunitario.

Essendo diverso il coinvolgimento del sistema immunitario, nei pazienti affetti da Ipersensibilità al Glutine si registra un leggero aumento dei linfociti intraepiteliali, non così netto come nel caso dei celiaci, ma i loro villi intestinali risultano al microscopio assolutamente normali. Inoltre, in alcuni casi, questi pazienti sarebbero positivi ai soli anticorpi IgA/IgG AntiGliadina, ma negativi agli altri markers (AGA, EMa e TtG).

La sintomatologia nell’Ipersensibilità al Glutine è, invece, simile e riferibile al quadro clinico tipico della Malattia Celiaca:

  • gonfiore addominale,
  • diarrea,
  • calo di peso,
  • crampi e dolori articolari
  • emicrania
  • annebbiamento della memoria
  • mancanza di lucidità
  • depressione

Frequentemente, l’insieme di questi sintomi viene interpretato a livello diagnostico come afferente ad una condizione patologica nota come Sindrome del Colon Irritabile.

Dr.ssa Monia Senni, Biologa Nutrizionista