Cosa sono gli OGM?

Partiamo da un concetto di base: con il termine OGM si intende indicare un organismo geneticamente modificato o altrimenti definito transgenico.

In pratica, un essere vivente di origine animale e/o vegetale il cui patrimonio genetico è stato cambiato grazie a tecniche di ingegneria genetica che sono in grado di eliminare o aggiungere geni al DNA originario.

Grazie a queste tecnologie è possibile dare vita a nuovi organismi che in natura non avrebbero mai potuto svilupparsi, in quanto questi organismi possiedono patrimoni genetici “mescolati” tra specie diverse, nella fattispecie geni animali possono venire inoculati in piante e/o batteri e viceversa.

Il primo organismo geneticamente modificato fu creato nel 1973 negli Stati Uniti grazie alla tecnica del DNA ricombinante: un gene di rana venne clonato e all’interno del batterio Escherichia coli.

In agricoltura queste tecnologie hanno riscosso un enorme successo in quanto le piante OGM risultano essere più resistenti agli agenti atmosferici avversi e all’attacco di parassiti, riducendo in maniera considerevole le perdite e incrementando in modo sensibile la resa economica.

Grazie all’ingegneria genetica è stato inoltre possibile coltivare terreni prima di allora improduttivi. Né è un esempio la coltivazione di specie vegetali come i meloni e le angurie, piante che richiedono acqua in abbondanza per la loro crescita, nel deserto del Niger!

Con la manipolazione genetica l’industria ha dato origine ad alimenti fortificati e arricchiti in termini di contenuto vitaminico-minerale ed anche farmacologico.

Oggi, le piante OGM maggiormente diffuse nel mondo sono:

  • Soia
  • Mais
  • Colza e cotone (per lo più destinati alla produzione di tessuti, biodiesel e alimentazione animale).

Dr.ssa Monia Senni, Biologa Nutrizionista