Nutrizione · Dieta e Patologie

Connettivite Indifferenziata, Connettivite Mista e Dieta

Con il termine connettiviti si intende indicare un gruppo di malattie reumatiche ad eziologia autoimmune caratterizzate da un’infiammazione cronica del tessuto connettivo.

Il tessuto connettivo è uno dei tessuti più diffusi del nostro organismo e assolve alla funzione di riempimento, sostegno e nutrizione per i costituenti cellulari di organi e apparati.

Alla categoria delle connettiviti appartengono alcune patologie come il lupus eritematoso, la polimiosite o la sclerosi sistemica. Si definisce connettivite indifferenziata quando la malattia non presenta caratteristiche cliniche e di laboratorio in numero sufficienti per una classificazione e/o diagnosi definita. La connettivite mista viene diagnosticata quando la malattia presenta contemporaneamente sintomi di due o più connettiviti diverse (lupus eritematoso, sclerosi sistemica, etc) e la contestuale presenza di un particolare auto-anticorpo (ENA-anti-RNP ad alto titolo).

Clinicamente le connettiviti si possono manifestare attraverso dolori articolari associati ad alcune anomalie delle analisi del sangue.

Le connettiviti non sono guaribili, ma attraverso un intervento di carattere nutrizionale si può contenere la sintomatologia tipica altamente invalidante.

L’intervento nutrizionale deve avere come focus:

  • Il controllo del processo infiammatorio
  • Riequilibrio del pH tissutale e umorale
  • Riequilibrio del microbiota intestinale e colonizzazione probiotica
  • Miglioramento della funzionalità enterica ed epatica

Un corretto approccio nutrizionale alle connettiviti deve prevedere una riduzione della quota giornaliera di proteine provenienti dal mondo animale ricche in acido arachidonico e acidi grassi omega 6 capaci di indurre e sostenere il processo infiammatorio.

Per quanto riguarda i grassi introdotti attraverso la dieta deve esserci un adeguato bilanciamento tra acidi grassi essenziali omega 3 e acidi grassi omega 6. La Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) ha individuato che il giusto rapporto dovrebbe essere: Ω6/Ω3= 4:1.

Nella dieta di questi pazienti non dovrebbero mancare quindi pesce azzurro, noci e semi oleaginosi di vario genere.

L’attività fisica è altrettanto importante, specie in considerazione del fatto che anche le connettiviti, così come tutte le malattie autoimmuni, risentono negativamente dello stress emozionale la cui risoluzione può venire promossa da un sano esercizio fisico.

Un’attività motoria dolce praticata con regolarità e impostata da professionisti può essere un ottimo coadiuvante, unitamente ad una dieta personalizzata, al trattamento delle connettiviti.

Dr.ssa Monia Senni Biologa Nutrizionista